ETF o Azioni.
Cos’è meglio?
Diversificare il rischio su diversi asset e diversi settori…
Oppure focalizzarsi e concentrare il proprio potere di fuoco su pochi asset ben selezionati?
La domanda è lecita.
Com’è naturale pensare, esistono asset di qualità decisamente superiore ad altri.
Alcuni asset sono sottovalutati altri ipergonfiati, alcune aziende crescono e pagano dividendi e altre non crescono e non li pagano…
Insomma, ci sono argomenti che osannano degli ETF come il miglior strumento in assoluto, altri che invece decantano l’investimento focalizzato in azioni singole come la panacea per guadagnare in ogni situazione di mercato.
Posto che, come scritto in questo articolo, diversificare senza un criterio è più dannoso che altro…
Alla domanda “ETF o azioni”, non si può dare una risposta uguale per tutti.
Sì, perché la verità è che dipende da te e dalla tua personalità come investitore.
ETF o Azioni. Cosa cambia da uno all’altro?
Prima di scegliere tra ETF o azioni, devi conoscere a fondo vantaggi e svantaggi di questi strumenti.
Data una scala da 0 a 100, sarebbe bellissimo se esistesse uno strumento con rischio 0 e rendimento 100.
Purtroppo viviamo nel mondo reale, e uno strumento del genere non esiste.
(Nel caso qualcuno voglia fartelo credere, sai già chi chiamare)
Quindi, prima di vedere come puoi sfruttare il meglio di azioni ed ETF, diamo un occhio a questi 2 strumenti.
L’azione è un pezzo di azienda. Acquistandola, puoi godere di certi benefici:
Puoi guadagnare nel caso il titolo salga di valore e puoi guadagnare i dividendi nel caso l’azienda li paghi.
L’ETF invece è una sorta di fondo passivo, cioè equivalente ad un fondo ma senza un vero e proprio gestore che ci operi manualmente.
A livello di transazione, viene scambiato come un’azione sui mercati, però nella pratica contiene al suo interno un paniere di strumenti decisi dal suo creatore.
Insomma, se l’azione è un calciatore, l’ETF è una squadra di calcio.
Per sfruttare al meglio questi due strumenti è importante conoscere cosa cambia tra uno e l’altro.
La differenza principale, nonché l’unica che interessa ad un investitore, è il livello di rischio e rendimento potenziale di uno e l’altro.
A livello di volatilità (“dimensione” delle oscillazioni) non c’è ovviamente paragone:
Le azioni possono guadagnare e perdere molto di più degli ETF.
Spiegato semplice, un’azienda può sempre fallire come moltiplicare di svariate volte il suo valore…
In un paniere di 200 azioni, è invece difficile che 200 azioni falliscano o moltiplichino il loro valore.
L’ETF infatti è composto da X aziende più o meno grandi, di diversi settori e diversi continenti del mondo.
Insomma, rischio e rendimento mitigati da una parte, rischio e rendimento elevati dall’altra.
Come dicevamo all’inizio, non esiste uno strumento migliore dell’altro oggettivamente parlando.
Infatti, nessun strumento finanziario è migliore di un’altro a prescindere.
Nessuno strumento finanziario è buono o cattivo in senso assoluto.
Tuttavia, fino ad adesso non abbiamo volutamente considerato una variabile nell’equazione.
Cioè il fatto di studiare i mercati giorno dopo giorno, analizzando ogni azienda e avendo a disposizione altri esperti con cui triangolare le proprie considerazioni.
È proprio la situazione che abbiamo creato all’interno di Stock Gain, dove il nostro gruppo di investitori indipendenti passa le giornate a studiare i mercati e a confrontarsi sulle proprie idee.
Non a caso, i 3 Portafogli di Investimento che abbiamo condiviso con i nostri Clienti hanno ottenuto risultati straordinari (rimanendo realistici, ovviamente).
Sapere cosa si fa all’interno dei mercati permette di “hackerare” il legame rischio-rendimento, ottenendo maggiori rendimenti a fronte di un rischio minore.
Per farti capire, se in qualsiasi investimento per ottenere un rendimento di 50 devi essere disposto a correre un rischio di 50…
Un gruppo di investitori professionisti è in grado di ottenere un rendimento di 50 a fronte di un rischio di 30.
Lo stesso Warren Buffett, riferendosi all’indice SP500 che racchiude le 500 più grandi aziende americane, diceva all’interno del suo libro:
“Perché investire in 500 aziende di cui non so nulla dovrebbe essere meno rischioso che investire in 10-15 aziende di cui so vita, morte e miracoli?”
Per questo motivo, molti investitori stanno ottenendo dei grossi vantaggi iscrivendosi alla nostra newsletter gratuita.
E’ chiaro che investire in poche aziende contiene comunque un rischio specifico maggiore.
Diciamo però che per ogni punto di rischio in più, se sai ciò che fai puoi prendere 2 punti di rendimento in più.
Vale anche il contrario:
Un investitore che si focalizza su pochi asset magari investendo per sentito dire, ha un’enorme possibilità di rimetterci le penne.
Questo per il motivo che abbiamo visto prima:
Investire in un’azienda singola ti espone al rischio specifico che quella società fallisca, investendo in un paniere di azioni il rischio specifico si va ad eliminare.
Tutto sta nel capire dove vuoi andare, quali sono le tue aspettative e il tuo profilo di rischio.
Ad esempio, abbiamo clienti all’interno del nostro Portafoglio SIlver con una tolleranza al rischio molto alta.
Questo perché il Silver è un canale speculativo, contenente aziende small-cap che quindi possono facilmente perdere e moltiplicare il proprio valore.
Altri all’interno del Premium invece dormono sonni più tranquilli grazie a tutte le aziende da Dividendo presenti al suo interno.
Chi invece sceglie di investire in ETF, gode di un livello di rischio ancora più basso ma naturalmente si accontenta di rendimenti molto minori.
In base ai tuoi obiettivi, al loro arco temporale e alla tua personalità da investitore sia ETF che azioni possono fare al caso tuo.
Uno non esclude per forza l’altro, anzi possono entrambi cooperare ed aiutarti a raggiungere i tuoi obeittivi finanziari.
L’abilità di un investitore sta proprio nel suddividere il proprio capitale in asset che soddisfino i suoi obeittivi di breve, medio e lungo periodo.
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A presto,
Andrea
Stock Gain
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