I mercati salgono sempre?
La realtà è diversa…
Dopo 12 anni di mercato rialzista alimentato dalla liquidità e indotto dalla Fed, il mercato è pronto per iniziare un altro ribasso “secolare”?
Andiamo a vedere…
Il grafico sottostante mostra il mercato dal 1871 ad oggi, con i cicli di mercato rialzista evidenziati.
In particolare solo 5 periodi sono mercati rialzisti negli ultimi 150 anni.
Questi cinque periodi rappresentano il 100% di tutti i guadagni dell’indice.


In altre parole, se avessi investito con la strategia del “buy-and-hold” durante qualsiasi altro periodo, avresti ottenuto risultati deludenti.
ci sono 3 elementi che guidano mercati rialzisti secolari:
1) Espansione delle valutazioni;
2) Crescita degli utili;
3) Calo dei tassi di interesse.


Il grafico in alto mostra i periodi di mercato rialzista/ribassista dal 1871 ad oggi, utilizzando i dati del Dr. Robert Shiller.
I mercati rialzisti secolari iniziano con valutazioni CAPE di circa 10 volte gli utili o anche meno.
I mercati ribassisti secolari invece vedono la luce con valutazioni di 23-25 volte gli utili o superiori.
In particolare, i periodi di mercato ribassista secolare sono caratterizzati da rendimenti prossimi allo zero durante il processo di contrazione delle valutazioni.
Le valutazioni sono molto predittive dei rendimenti a lungo termine quando si investe.
Ciò che guida i mercati ribassisti secolari a lungo termine è la “contrazione delle valutazioni”.
Ciò è causato dalla rivalutazione della capacità di guadagno delle società da parte degli investitori, a causa delle variazioni dei tassi di interesse, dell’inflazione e, soprattutto, delle prospettive di crescita economica.
Le prospettive di una crescita economica robusta in futuro rimangono improbabili a causa degli elevati livelli di indebitamento, vento contrario alla deflazione.
La sopravvalutazione in un ambiente economico a crescita lenta è problematica.
Il grande aumento degli utili durante il lockdown Covid è insostenibile, infatti l’economia si sta normalizzando.
Massicci programmi di stimolo, combinati con un’enorme disoccupazione, hanno portato a profitti in aumento non più replicabili in futuro.


L’indicazione più chiara che stiamo entrando in un mercato ribassista secolare è la deviazione degli utili dal loro trend di crescita.
I guadagni non possono superare l’economia nel lungo periodo.
È l’attività economica che crea entrate aziendali.
L’inversione della crescita economica e degli utili societari suggerisce che i prezzi delle attività sono vulnerabili a un grande riprezzamento che rifletta le realtà economiche future.
Come abbiamo detto, il mercato azionario riflette l’attività economica sottostante a lungo termine.
Il 70% dell’attività economica è generata dai privati.
Il consumatore oggi è più indebitato che mai.
Con i risparmi bassi, la crescita del reddito minore dell’inflazione e il debito tornato a livelli record, la capacità fondamentale di ri-indebitarsi a livelli estremi non è più disponibile.
Non dimentichiamo inoltre il fatto singolare più importante.
Dopo i due precedenti mercati ribassisti, il rally dei mercati dal 2013 ad oggi NON si è basato su fondamentali economici reali.
Proveniva da massicci interventi monetari da parte delle banche centrali a livello globale.
Tutti i precedenti mercati rialzisti secolari erano dati da sottovalutazioni estreme, mercati finanziari sbiaditi e tassi di interesse in calo.
Non è il caso di oggi.
Ciò non significa che non puoi fare soldi in un mercato ribassista secolare.
Significa solo che i rendimenti del mercato saranno molto bassi con strategie “compra un po’ di tutto che tanto va su”.
Gli investitori con molte competenze e molto lavoro possono continuare a costruire ricchezza mentre il mercato entra in un contesto di lenta crescita economica.
Non a caso, gli investitori che hanno copiato le mosse del nostro team di analisti hanno ottenuto grosse soddisfazioni, nonostante l’SP500 registri quasi un -20% da inizio anno.
Puoi unirti a loro tramite uno dei nostri canali di investimento, che puoi trovare qui sotto.
A presto,
Andrea
Stock Gain
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