Tutti sono colti di sorpresa dal fatto che la strada della crescita economica infinita abbia effettivamente una fine.
Abituati ad un lungo periodo di crescita ininterrotta, è facile immaginarsi che il mondo sia sempre stato e sarà sempre così.
Anche io dal giorno in cui sono nato, ho solo visto crescita, progresso e miglioramento su base giornaliera.
Tuttavia, il mondo intero sta affrontando una transizione molto importante.
La fine della Crescita economica per come la intendiamo noi è alle porte, anche se naturalmente la polpetta che ci viene proposta dalla Politica è sempre la fantasia di un’espansione infinita dei consumi.
Questa fantasia è stata supportata per decenni dall’espansione finanziaria del debito, che ha consentito una maggiore spesa spingendo in alto consumi, guadagni e tasse.
Alla fine, la crescita si riduce ad un’espansione del consumo di materiale:
Si estrae più rame che viene poi utilizzato per cavi, allacciamenti, abitazioni, veicoli, elettrodomestici, cellulari…
E così uguale per tutti i materiali necessari ad espandere l’economia di massa.
Tuttavia, ci sono tre problemi con l’idea della crescita senza fine dei consumi.
1 – Il Dominio del Marketing
Nelle economie sviluppate come la nostra, tutti hanno tutto.
Certo c’è qualche eccezione, ma a nessuno di noi manca un tetto, il cibo, il modo per spostarsi, una connessione ad internet e qualche svago.
Ora se proviamo a pensarla dal punto di vista delle imprese, questo è un problema importante.
Se tutti hanno tutto, a chi vendo la mia roba?
C’è solo una soluzione a questa domanda.
Anzi, due.
La prima si chiama Obsolescenza Programmata (Planned Obsolescence) e l’altra si chiama Marketing, di cui sono un grande fan.
L’obsolescenza programmata è quella pratica in cui vengono costruiti beni con l’intenzione che durino solo per un periodo limitato di tempo.
Apple è stata accusata più volte di applicare l’Obsolescenza programmata, se ricordi.
Il marketing invece serve a farci desiderare prodotti o servizi di cui in realtà non abbiamo realmente bisogno.
Altra realtà è che molti beni di consumo sono di qualità decisamente inferiore rispetto alle generazioni precedenti.
Alcuni di questi possono essere attribuiti al minor controllo qualità e alla pressione incessante della globalizzazione, ma la sottostante è una tendenza all’obsolescenza programmata.
Prodotti ciclici, componenti di bassa qualità, pezzi non riparabili, ecc…
Mentre i prodotti un tempo duravano per decenni, ora vengono buttati in discarica dopo pochi anni di servizio.
L’acquisto di nuovi prodotti più alla moda e le campagne di marketing sono l’unico vero motore di crescita nelle economie sviluppate.
La vita non viene realmente migliorata.
Semplicemente, cose vecchie vengono rimpiazzate da cose nuove, il cui vantaggio è proprio “essere nuove”.
I vantaggi reali poi sono marginali.
2 – Chi invece potrebbe beneficiare dalla Crescita Economica non ha i soldi per farlo
Lo sviluppo senza precedenti della Cina ha consentito a 500 milioni di persone che in precedenza non avevano una lira bucata di acquistare veicoli, appartamenti, e beni di ogni tipo.
Popoli come quello Cinese hanno guadagnato il reddito e il credito per acquistare tutti i beni della classe media.
Questa espansione mostruosa ha dato una possibilità enorme all’economia globale per decenni.
Il mondo potrebbe ora fornire prodotti e servizi alle economie orientali…
ma ha difficoltà a fare ciò che la Cina ha fatto con il resto del pianeta, finanziando la sua crescita come “Fabbrica Del Mondo”.
Le società globali potrebbero essere in grado di vendere snack, bibite gassate e telefoni cellulari economici alle economie in via di sviluppo, ma veicoli e appartamenti richiedono flussi e credito che non sono producibili da alcun magheggio finanziario.
3 – Il Pianeta ha dei limiti
Sono ormai stati estratti i materiali necessari per costruire milioni e milioni di veicoli,case, ecc.
Mentre i sognatori attendono nuovi miracoli tecnologici che manterranno il sistema di “crescita” in espansione per sempre…
Chi ha il compito di costruire nel pratico le nuove meraviglie tecnologiche sta guardando i limiti e i costi del mondo reale.
La logica della “crescita” è consumare più materiali, non meno.
Prendiamo ad esempio l’automobile.
Ci viene detto di continuo che i veicoli più costosi valgono di più perché più sicuri, confortevoli e prestanti.
In realtà, i progressi principali sono avvenuti negli anni ’70.
Da allora, i veicoli sono diventati molto più grandi e pesanti, consumando più risorse per guadagni più marginali.
Le versioni moderne di auto, furgoni e camion sono in genere più grandi, più pesanti e consumano molte più risorse rispetto ai modelli precedenti.
Eliminando le giocate del marketing notiamo una controintuizione assurda:
I veicoli di 30 anni fa erano molto più rispettosi dell’ambiente rispetto alle versioni moderne, e i “progressi” come telecamere posteriori, il bluetooth, i sensori di prossimità ecc. sono semplicemente aggiunte marginali.
Pensaci bene:
I veicoli elettrici e ibridi utilizzano molte più risorse del pianeta rispetto ai semplici veicoli a combustione, e le loro batterie devono essere sostituite con molta più frequenza rispetto al ciclo di vita dei veicoli tradizionali.
Solo una percentuale irrilevante di batterie agli ioni di litio viene riciclata e, indipendentemente dalle affermazioni del marketing, è molto difficile che questo dato cambi.
Il corretto approccio ecologico sarebbe quello di realizzare veicoli più leggeri, meno potenti, più efficienti e più lenti.
Veicoli che facciano anche 70-80 km con un litro (o l’equivalente in corrente) e durino decenni senza revisioni, sostituzioni di batteria, ecc.
Ovviamente, per la logica espansionistica del marketing questa è follia.
Tutto deve essere più grande, più pesante, più complesso e soprattutto più costoso.
Inoltre, sostituzioni, revisioni e riparazioni prima van fatte meglio è.
Solo se consumiamo e sperperiamo una quantità inumana di risorse del mondo reale possiamo continuare a far funzionare la “crescita” infinita con il marketing e con l’obsolescenza programmata.
Il marketing e il debito però non sostituiscono i limiti del mondo reale.
Molte persone sono innamorate delle promesse di energia illimitata, ma non guardano al vasto consumo di materiale necessario per costruire e far funzionare tecnologie complesse o le operazioni necessarie per scavare e lavorare i minerali che servono per costruirle e mantenerle in piedi.
Siamo giunti alla fine della strada della “crescita” in cui l’espansione del marketing e del debito aumentano per magia i materiali che consumiamo.
Il marketing e i debiti virtualmente non hanno dei limiti.
Il pianeta si.
Questa discrepanza sta generando degli effetti più o meno nascosti che davvero in pochi riescono a comprendere (o almeno ci provano).
La strada dei sogni è infinita.
Quella reale no.
Tutti quelli colti di sorpresa dal fatto che la strada della crescita economica infinita abbia effettivamente una fine, affronteranno una transizione sconcertante.
I mercati sono stati trainati per decenni da quest’idea della “Crescita Economica Infinita”.
Tuttavia, i nodi stanno venendo al pettine.
Quei consulentoni convinti che “Tanto tutto andrà sempre su” stanno collezionando figuracce una dietro l’altra.
Dai sogni prima o poi ci si sveglia.
Nel mentre, gli investitori che hanno seguito i nostri Canali hanno ricavato ritorni importanti, utili a battere quest’inflazione demoniaca e ad accrescere la propria ricchezza.
Tutto questo non grazie a sortilegi e sfere di cristallo, ma ad un approccio non convenzionale e basato sull’oggettiva realtà dei fatti e non sulle storielle.
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A presto,
Andrea
Stock Gain, Il punto di riferimento per migliaia di investitori in tutto il mondo